Riassunto

Introduzione: In un processo penale per mesotelioma, la Procura affidò ad un esperto l’incarico di evidenziare la responsabilità legale della malattia perché il paziente aveva sperimentato diverse esposizioni, occupazionali e ambientali, ad amianto. Obiettivi: Quantificare la concentrazione di amianto in tutte le circostanze di esposizione e ripartire il contributo di ogni fonte come percentuale del rischio totale. Metodi: Le informazioni sulle attività svolte e sull’esposizione ad amianto sono state ottenute da un collega di lavoro e da un database dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, rispettivamente. Informazioni sull’esposizione ambientale sono state cercate attraverso la letteratura scientifica. Il contributo di ogni fonte di esposizione è stato quantificato con un metodo di ripartizione del rischio che teneva conto del tempo trascorso dalla prima e ultima esposizione, dell’intensità e frequenza di esposizione e della potenziale cancerogenicità della miscela di fibre di amianto. Risultati: Il soggetto aveva lavorato alla manutenzione del sistema di elettrificazione lungo le linee ferroviarie. Durante il passaggio dei treni, lo stress di compressione meccanica indotto sulla massicciata rilasciava fibre di crisotilo (per frammentazione del pietrisco) e di crocidolite (per azione abrasiva del pietrisco sul sottoscocca dei vagoni ferroviari coibentati con crocidolite). Il 99% del rischio di mesotelioma era attribuibile a questo lavoro, nonostante la bassa esposizione cumulativa (circa 2 ff×anni/cc), per l’alto contenuto di crocidolite. Conclusioni: Questo studio, che descrive una rara esposizione professionale ad amianto e presenta un metodo di ripartizione del rischio di mesotelioma in caso di esposizioni multiple ad amianto, può agevolare il riconoscimento del mesotelioma come malattia professionale nei lavoratori addetti alla manutenzione del sistema di elettrificazione ferroviaria delle Ferrovie dello Stato italiane.

Keywords