Journal of Occupational and Environmental Hygiene. Vol. 10, Iss. 11, November 2013
The Audiological Health of Horn Players
Riassunto
Among orchestral musicians, horn players are one of the most at-risk groups for noise-induced hearing loss (NIHL). To investigate this group further, pure tone audiometry and a 14-item questionnaire were used to assess the hearing health, as well as attitudes and practices regarding hearing conservation, among 142 French horn players attending an international horn conference in Brisbane, Australia. Of this study's French horn players, 11.1% to 22.2%, and 17.7% to 32.9% of those aged ≤40 years, showed some form of hearing loss (corrected for age and gender) typical of NIHL, using conservative versus lenient criteria, respectively. Stepwise multiple regression analyses showed no obvious predictor of hearing loss in this study's participants. Of the 18% of participants who reported using hearing protection, 81% used this protection “sometimes” and 50% used generic, foam, or other inferior forms of protection. Continued efforts to better manage the hearing health of horn players is warranted particularly as any hearing loss will affect a horn player's ability to perform and therefore his or her livelihood. Managing the hearing health of horn players will be challenging, however, with no simple predictor of NIHL loss being identified in this study's sample.
Commento
I membri delle orchestre sinfoniche professionali rappresentano una categoria di particolare interesse nell’ambito delle popolazioni lavorative a rischio di ipoacusie da rumore. Tutti gli orchestrali sono, infatti, lavoratori frequentemente esposti a musica ad elevato volume e, nello stesso tempo, risultano profondamente dipendenti dalle loro facoltà uditive per il corretto svolgimento della professione. Per questa categoria di lavoratori, inoltre, la prevenzione del rischio tramite l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale rappresenta un problema di particolare complessità, in quanto legato ad inevitabili alterazioni della sensibilità uditiva necessaria per una corretta esecuzione. L’utilizzo di questi ausili creerebbe, inoltre, rilevanti difficoltà nell’interazione con gli altri musicisti.
Boasson e colleghi, in uno studio di follow-up, della durata di un anno, svolto alla Dutch Ballet Orchestra, trovarono livelli medi di esposizione professionale (Lex,8h) superiori ad 80 dBA. I risultati sono stati confermati in vari studi sull’argomento anche da altri autori, che hanno dimostrato il concreto rischio per questi professionisti di sviluppare ipoacusie da rumore. Nelle ricerche di Shmidt (2011), Obeling (1999), Jansen (2009), Laitinen (2003) e Lee (2005), in particolare, i livelli sonori equivalenti superavano i 90 dBA, con picchi superiori a 115 dBC, ed erano significativamente differenti a seconda dei diversi strumenti suonati, del tipo di repertorio eseguito, della configurazione fisica dell'orchestra nonchè delle caratteristiche acustiche dell'ambiente sede dell’esecuzione.
Al fine di approfondire le conoscenze scientifiche circa la prevalenza di ipoacusia da rumore in questa categoria di lavoratori, lo studio attuale, realizzato da Wilson e collaboratori in Australia, descrivere con dovizia di particolari le caratteristiche audiometriche, in relazione con l’utilizzo dei DPI, di un ampio campione di orchestrali suonatori di ottoni.
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