Vol. 104, N° 6, Novembre - Dicembre 2013
Saturnismo d’importazione: descrizione di quattro casi
Riassunto
Introduzione: Nei paesi maggiormente industrializzati, l’intossicazione professionale da piombo è ormai di rara osservazione. Questo metallo rimane tuttavia un serio rischio per la salute nel resto del mondo. Descrizione dei casi: Quattro pazienti maschi (età: 35 ÷ 54 anni) sono giunti all’osservazione dopo avere sofferto di dolore addominale ricorrente causato da recente esposizione al piombo (durata: 7 ÷ 13 mesi) in due impianti cinesi di riciclaggio batterie. Al rientro in Italia, tre di loro presentavano anemia normocitica normocromica. La diagnosi è stata confermata dal riscontro di: livelli elevati di piombo nel sangue e nelle urine, diminuzione dell’acido δ-aminolevulinico deidratasi (ALA-D) eritrocitaria, aumento della zinco protoporfirina (ZP) eritrocitaria, elevata escrezione urinaria di acido δ-aminolevulinico (ALA-U) e di porfirine. La chelazione con EDTA ha portato ad aumentata escrezione urinaria di piombo, miglioramento del quadro clinico, diminuzione della ZP e normalizzazione degli altri indicatori biologici (Pb-B, ALA-D, ALA-U, porfirine urinarie). Conclusioni: Periodi temporanei di lavoro in paesi in via di sviluppo possono essere causa di saturnismo d’importazione. La diagnosi differenziale di questa rara condizione richiede accurata anamnesi e analisi tossicologiche mirate. Sono necessarie adeguate misure preventive per i lavoratori che si recano all’estero.
Commento
Lo studio attuale, di Petracca e collaboratori, descrive una particolare causa di esposizione professionale a piombo che può potenzialmente interessare tutte le aziende con filiali all’estero.
Nonostante infatti in Italia ed in altri paesi industrializzati, grazie al progressivo miglioramento delle condizioni igienico sanitarie, le intossicazioni di natura chimica nei luoghi di lavoro siano divenute sempre più rare, i metalli pesanti, insieme ad una quantità di altri composti, rappresentano tuttora un grave rischio professionale in molti paesi in via di sviluppo, dove la rapida industrializzazione ne ha aumentato a dismisura la domanda e l’utilizzo, ma con una completa mancanza di adeguate misure preventive.
Nello specifico, allarmanti esposizioni a piombo di natura professionale sono state documentate in diversi studi svolti in Asia, in Africa ed in America Latina. I lavoratori che per motivi professionali effettuano trasferte più o meno prolungate in questi paesi possono essere quindi esposti a livelli insolitamente elevati di sostanze tossiche se paragonati agli standard occidentali.
La ricerca attuale rappresenta un case report nel quale vengono descritti, con dovizia di particolari, quattro casi di avvelenamento da piombo importato professionalmente, e rappresenta uno stimolo per la letteratura scientifica ad approfondire le ricerche sul tema e per il medico competente a trattare con le dovute attenzioni lavoratori con sintomatologia sospetta che hanno una anamnesi lavorativa recente comprendente permanenze in paesi in via di sviluppo.