Vol. 35, N° 1, Gennaio – Marzo 2013
Quoziente Intellettivo e test neuro-cognitivi in studenti di un’area industrializzata della Sardegna con relativamente bassi livelli attuali di piombo ematico
Riassunto
Numerose recenti indagini epidemiologiche hanno confermato effetti negativi sulle performance neuro-cognitive di bambini e adolescenti anche per valori di piombemia (PbB) inferiori al limite di intervento suggerito dal CDC americano di 10 μg/dl, senza alcuna evidenza di una soglia di PbB sicuramente non associata ad effetti avversi sul sistema nervoso centrale. Abbiamo analizzato la relazione tra i valori di PbB e le capacità neuro-cognitive di 205 studenti di scuola media inferiore di età compresa tra gli 11 e i 15 anni utilizzando i risultati di 2 test derivati dallo Swedish Performance Evaluating System (SPES) e la valutazione del Quoziente Intellettivo (QI) derivato dalla Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC). La popolazione studiata includeva 104 studenti (61 maschi e 43 femmine) residenti a Portoscuso e 101 soggetti (55 maschi e 46 femmine) residenti a Sant’Antioco, due paesi del sud della Sardegna distanti in linea d’aria rispettivamente 2 e 20 chilometri dalla fonderia primaria di piombo e zinco di Portovesme. I valori di PbB, per lo più inferiori ai 10 μg/dl, sono risultati decisamente più elevati, negli studenti di Portoscuso (media 5.98 + 2.2; range 2.2-11.5 μg/dl) rispetto a quelli di S. Antioco (media 2.08 + 0.8; range 0.5-4.5 μg/dl). Nel complesso dei casi gli studenti con valori di PbB superiori ai 4 μg/dl presentavano in media peggiori performance nei due test della batteria SPES e valori significativamente più bassi di QI (5 punti mediamente in meno) rispetto ai soggetti con PbB compresa tra i 0.5 e i 4.0 μg/dl. I coefficienti di regressione aggiustati tramite l’analisi multivariata per l’età e il sesso degli studenti e per il grado di istruzione e tipologia del lavoro dei genitori hanno evidenziato una significativa relazione inversa tra i valori di PbB e le performance individuali nei test neuro-cognitivi utilizzati, con progressiva riduzione di 0.94 punti di QI per ogni aumento di 1 μg/dl di piombo ematico nel range dei valori di PbB compreso tra 0.5 e 11.5 μg/dl. Questo studio conferma la potenziale neurotossicità del piombo anche a basse dosi, suggerendo la necessità di ridurre i limiti di PbB considerati dal CDC americano potenzialmente “sicuri” per tali fasce d’età a valori inferiori ai 4 μg/dl, incrementando allo stesso tempo gli interventi di prevenzione primaria finalizzati a ridurre i livelli di esposizione ambientale degli studenti residenti in prossimità della fonderia.
Commento
La comunità scientifica, in tema di tossicologia ambientale e occupazionale, ha ormai ampiamente dimostrato che l’esposizione ai metalli pesanti come piombo e mercurio determina effetti tossici sul sistema nervoso centrale in soggetti esposti, con un continuum dose-dipendente che va da alterazioni sub-cliniche cognitive, psicomotorie, neuroendocrine e dell’umore, fino ad una aumentata frequenza di malattie neuro-degenerative nell’anziano.
I meccanismi di neurotossicità ipotizzati, per il piombo inorganico, sono rappresentati principalmente dallo stress ossidativo, dall’apoptosi cellulare e dall’interferenza con diversi sistemi di neurotrasmissione. In particolare, l’aumento dell’acido delta-aminolevulinico, conseguente all’inibizione dell’ALAdeidratasi, rappresenterebbe uno dei principali meccanismi di neurotossicità.
Nonostante la riduzione delle esposizioni occupazionali ed ambientali avvenuta negli ultimi 15-20 anni, grazie all’applicazione delle direttive europee, la generazione di effetti neurotossici è stata dimostrata anche per esposizioni prolungate a dosi minime e suggerisce la necessità di più efficaci interventi negli ambienti di vita e di lavoro per ridurre l’impatto dei metalli pesanti sulla salute delle persone esposte.
L’attuale ricerca, di Carta e collaboratori, si propone di analizzare la relazione tra i valori di piombemia e le capacità neuro-cognitive (test SPES e QI) in un gruppo di studenti di scuola media inferiore, residenti nell’area di una fonderia di piombo e zinco, con livelli medi di piombemia inferiori a 10 μg/dl.