Le malattie professionali da radiazioni ottiche artificiali (ROA)
G. Taino, P. Paraluppi, M. Giorgi, M.I. D'Orso, B. Piccoli
Riassunto
Introduzione: Con l’entrata in vigore delle disposizioni di cui al Capo V del Titolo VIII del D.Lgs. 81/08 viene ad essere garantita dal legislatore la piena tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti a radiazioni ottiche artificiali (ROA). Obiettivi e metodi: Gli autori prendono in esame, sulla base dei dati della letteratura sull’argomento, gli effetti sulla salute conseguenti all’esposizione occupazionale a ROA. Risultati: Le patologie croniche correlate con esposizione a ROA nel range dello spettro fra 220 e 310 nm (UV) sono rappresentate da congiuntiviti e cheratocongiuntiviti croniche. Le patologie oncologiche della cute correlabili con l’esposizione a RUV sono rappresentate dai carcinomi cutanei basocellulari e spinocellulari e dai melanomi cutanei. L’effetto biologico delle radiazioni ottiche infrarosse (lunghezza d’onda compresa fra 780 nm e 1 mm) è essenzialmente di natura termica. L’esposizione a luce blu (lunghezza d’onda compresa fra 380 e 550 nm) causa danni esclusivamente retinici ed è considerata responsabile dello sviluppo di quadri di Degenerazione Maculare Senile (AMD). Pur in presenza di dati sperimentali di laboratorio, non esistono tuttavia al momento dati epidemiologici che documentino i danni retinici da luce blu. Conclusioni: Nello studio vengono illustrati i criteri medico-legali per lo studio del nesso di causalità fra esposizione professionale a ROA e danno, nonché la metodologia e i momenti procedurali necessari per l’iter valutativo. Vengono quindi presi in esame gli elenchi delle malattie professionali attribuite all’esposizione a ROA presenti nel DM 9 aprile 2008 e nel DM 13 dicembre 2009. Infine gli autori propongono, sulla base di Linee Guida e dati della letteratura scientifica sull’argomento, protocolli di sorveglianza sanitaria per la tutela della salute dei lavoratori esposti al rischio specifico.