Vol. 35, N° 1, Gennaio – Marzo 2013
La rilevanza delle patologie dell’arto superiore in ambito professionale
Riassunto
Abbiamo analizzato la casistica dei soggetti giunti a valutazione nel corso del 2008 e del 2009 presso l’ambulatorio dedicato alla diagnosi delle patologie muscoloscheletriche lavoro-correlate (WMSD) della UOOML di Bergamo, allo scopo di illustrare, in particolare, la rilevanza epidemiologica di quelle a carico dell’arto superiore. Abbiamo indagato 430 pazienti (età media del campione 46,9 anni, DS 9,3; anzianità lavorativa media 29 anni, DS 10,4), per un totale di 600 distretti corporei indagati per la presenza di una sospetta patologia professionale. In merito alla committenza, il 66% dei soggetti giunti ad osservazione è stato inviato alla UOOML dai Medici di Medicina Generale (MMG), il 29,8% dai Medici Competenti (MC) ed infine il 4,2 dall’INAIL. Il settore lavorativo maggiormente rappresentato nella popolazione esaminata è quello edile, da cui proviene il 38,4% dei soggetti. In merito ai 600 distretti corporei esaminati, le valutazioni effettuate riguardavano nel 34,5% dei casi problemi del rachide lombosacrale, nel 56,5% dei casi dell’arto superiore. L’inquadramento diagnostico con accertamenti strumentali e visite specialistiche era già completo per l’81,6% dei soggetti affetti da disturbi del rachide lombosacrale e solo nel 52,5% dei soggetti con sintomi a carico dell’arto superiore. Nel 48,3% dei casi abbiamo concluso per una diagnosi di patologia lavoro-correlata, la percentuale si attesta rispettivamente al 50,2% ed al 52,5% considerando separatamente i distretti del rachide lombosacrale e dell’arto superiore. Le cause più ricorrenti che hanno indotto ad escludere una possibile eziologia professionale per i disturbi al tratto lombosacrale sono state la presenza di significative comorbilità (58,2%), l’inadeguatezza quantitativa dell’esposizione (41,7%) e il mancato rispetto di un adeguato rapporto cronologico tra l’esposizione e l’insorgenza della patologia (36,9%). Per quanto riguarda invece l’arto superiore nel suo complesso gli elementi di esclusione di tecnopatia sono stati l’inadeguatezza qualitativa dell’esposizione (56,5%), l’inadeguatezza quantitativa dell’esposizione (34,2%) ed la fisiologica senescenza (27,3%). I risultati evidenziano la crescente attenzione posta, sia dai MC che dai MMG, ai quadri clinici a carico dell’arto superiore, patologie che, negli ultimi anni, rappresentano il motivo più frequente di richiesta di consulenza specialistica alla UOOML. L’inadeguato inquadramento diagnostico, in particolare per quelle a carico dell’arto superiore, è un problema rilevante. Si ritiene pertanto utile promuovere corsi di aggiornamento che trattino sia le procedure diagnostiche, sia gli aspetti di definizione del rischio e di correlazione medicolegale per MC e MMG. Auspicabile inoltre che tali professionisti si avvalgano delle strutture ospedaliere e/o universitarie di secondo livello di Medicina del Lavoro per la definizione dei casi complessi.