Vol. 106, N° 5, Settembre - Ottobre 2015
Illuminazione artificiale e luce blu in sala operatoria: quali rischi per il chirurgo?
Riassunto
Introduzione: L’illuminazione nelle sale operatorie deve garantire condizioni di comfort visivo, di benessere e di sicurezza durante lo svolgimento delle attività, tutelando la salute sia dei lavoratori che dei pazienti. Obiettivi: Nel presente studio si è cercato di mettere a punto una metodologia di valutazione del rischio da esposizione a luce blu, specifica per la figura del chirurgo, simulando le reali condizioni operative del chirurgo. E’ stato inoltre valutato il comfort visivo misurando i livelli di illuminamento medio mantenuto (Em) e i livelli di luminanza sul piano operatorio. Metodi: L’esposizione a luce blu è stata misurata mediante uno spettroradiometro OCEAN OPTICS-QE65000 e un radiometro LSI-Lastem modello Z-Lux, mentre per le misure di illuminazione, sono stati utilizzati un videofotometro e un luxmetro. Risultati: Dai risultati ottenuti risulta che la figura del chirurgo è esposta a valori di luce blu inferiori al limite di radianza efficace LB = 100 W m-2 sr-1 previsto dalla Direttiva Europea 2006/25/CE. Per quanto riguarda il comfort visivo, si sono ottenuti significative differenze di illuminamento tra l’area del compito visivo e quella immediatamente circostante con valori molto elevati di luminanza su quasi tutti i punti di osservazione. Conclusioni: In questo caso i valori misurati confermano come il personale sia sottoposto quotidianamente a contrasti di luminanza non idonei che possono affaticare la vista. Visti i risultati e l’analisi dell’attività lavorativa, si propone, di estendere la sorveglianza sanitaria per questo rischio al personale che svolge, per tempi prolungati, attività di precisione come ad esempio le operazioni chirurgiche.