Vol. 106, N° 4, Luglio - Agosto 2015
Esposizione cutanea ed asseverazione del rischio nell’applicazione di tebuconazolo in viticoltura
Riassunto
Introduzione: I modelli predittivi che sono impiegati per la valutazione in sede autorizzativa (pre-marketing) del rischio chimico da pesticidi non considerano tutti i possibili scenari e possono, di conseguenza, condurre a una sovra-stima o a una sotto-stima della reale esposizione. Obiettivi: I fattori di incertezza che ad essa si sommano nell’estrapolazione dagli scenari pre-marketing all’uso in campo sono tali da rendere necessaria la valutazione del rischio tramite misura diretta nelle reali condizioni di impiego. Metodi: Sette viticoltori che hanno applicato il fungicida tebuconazolo sono stati esaminati per un totale di 12 giorni-uomo, attraverso la misura dell’esposizione cutanea sul corpo, sulle mani e sul capo. Le informazioni complementari sono state raccolte con un questionario specificamente elaborato. Il tebuconazolo è stato misurato con un sensibile metodo che impiega la cromatografia liquida ad elevata prestazione accoppiata alla spettrometria di massa tandem. Risultati: I livelli di esposizione potenziale e attuale sono risultati rispettivamente pari a 22.41 e a 0.49 mg/kg (valori mediani, milligrammi per kg di sostanza attiva applicata). Il valore mediano del fattore di protezione garantito dal vestiario indossato è risultato pari al 98% (90-99%). L’esposizione sulle mani è risultata contribuire per il 61% circa all’esposizione complessiva, e l’uso dei guanti ha contribuito a ridurla di oltre la metà. I calcoli predittivi svolti attraverso il German Model hanno condotto in 3/12 giornate-uomo a una sovra-stima rispetto alla reale esposizione. Conclusioni: L’uso di presidi personali di protezione, in particolare di guanti resistenti agli agenti chimici e di un copricapo sono risultati i principali determinanti responsabili per la protezione dall’eccesiva esposizione cutanea. È risultato evidente che, a complemento e a conferma dell’esito delle valutazioni condotte in sede autorizzativa, sono tuttora necessari sia studi in campo sia un affinamento di metodi semplificati per la valutazione del rischio da applicazione di pesticidi in agricoltura.