Abbiamo letto di questa storico Protocollo di Intesa che ad un soffio dalle Elezioni Politiche, a gong di fine giochi ampiamente risuonato, è stato siglato tra Siml e Ministero della Salute e che vincolerà il prossimo Governo.
L’intesa riguarda cosette cui Organizzazioni Mondiali della Sanità, Rappresentanze Sociali, Stati, Governi e Agenzie Scientifiche Nazionali ed Internazionali si applicano da qualche decennio; senza costrutto par di capire.
Naturalmente siamo lusingati, come Medici Competenti, di dare finalmente il nostro apporto (gratuito, ça va sans dire) al benessere comune e alla pubblica salute, dopo anni scialbi trascorsi nell’anonimato o al massimo “…nel ruolo di comparsa”
Siamo grati a chi, da circa un anno, infaticabilmente ma soprattutto silenziosamente, ha costruito tale opportunità a beneficio degli uomini e soprattutto delle donne di questo Paese, ponendosi senza indugio alla testa del piccolo ma ignaro esercito di medici del lavoro.
I circa 5000 medici competenti, che fino ad oggi sono impegnati in ricerche, programmi, sorveglianze e che stanno costruendo (secondo l’indicazione del medesimo Ministero della Salute: sic!) BEP, PDTA, Linee di indirizzo etc,, ringraziano dicevamo, ma soprattutto vanno avanti.
Dalla lettera Siml di annuncio del Protocollo di Intesa con il Ministero della Salute
(…) È comunque per noi una occasione storica (e lo affermo senza temere di apparire eccessivamente enfatico) perché il Medico del Lavoro Competente per la prima volta vede riconosciuto un suo ruolo attivo e propositivo a sostegno delle politiche pubbliche per la salute, entrando come protagonista in una scena che per troppo tempo lo aveva visto relegato al ruolo di comparsa.